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Google Stadia: cosa c’è da sapere

Google Stadia è la nuova piattaforma da gioco in streaming che è stata realizzata dal colosso di Mountain View: Big G promette di mettere a disposizione un nuovo modo di giocare, una piattaforma di gaming inedita che garantisce agli utenti un accesso istantaneo ai giochi preferiti non solo sulla tv o sul laptop, ma anche sullo smartphone o sul tablet. Insomma, che si usi un computer desktop o un notebook, su qualsiasi tipo di dispositivo ci si può divertire con Google Stadia, approfittando dei data center e della rete di Google. Nel corso di quest’anno, la piattaforma sarà in

Uscita

negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Canada e in altri Paesi della Ue, ma per il momento non sono ancora stati forniti ulteriori dettagli in proposito: dando uno sguardo al sito ufficiale, tuttavia, si può intuire che anche l’Italia sarà nel novero dei primi Paesi in cui Stadia debutterà. 

In effetti non sempre le novità tecnologiche vengono rilasciate in contemporanea in tutto il mondo, come hanno imparato i fan della Apple. Perché, allora, si può ipotizzare che da noi Google Stadia sarà proposto entro breve? Il motivo è semplice: il sito ufficiale è già stato tradotto in italiano.

Google — GDC 2019 Teaser

Per quel che riguarda il

Prezzo

, invece, non sono stati ancora forniti dati ufficiali, anche perché saranno molteplici le possibilità di fruizione del servizio: gli utenti, infatti, saranno liberi di scegliere se pagare il gioco a cui sono interessati a prezzo intero, in modo da comprarlo in maniera definitiva, o se registrarsi per giocare al massimo un paio di ore al giorno.

Per ora, però, non sono state diffuse ulteriori precisazioni a proposito del

Modello economico

che sarà adottato per l’offerta dei servizi, e anche andando sul sito del Google Stadia Store è impossibile saperne di più, dal momento che non si parla di prezzi né si parla di piani in abbonamento. Quello che è certo è che in questo 2019 saranno lanciati sia la console che il controller e il servizio di streaming.

Ma quali saranno i

Giochi

con i quali si potrà interagire tramite la piattaforma? Qualunque tipo di gioco potrà essere utilizzato sul dispositivo che si deciderà di impiegare: anche titoli molto complessi potranno essere visualizzati e fruiti su un tablet, su un computer o perfino su un televisore, attraverso il Chromecast Ultra Hdmi Streamer. Ecco perché con Stadia si ha l’opportunità di accedere in qualsiasi momento ai propri videogame preferiti: tutto quello che bisognerà fare sarà cliccare su un link di collegamento, senza essere costretti ad attendere i tempi lunghi di un download. La tastiera, il mouse e il controller di cui si è già in possesso potranno essere impiegati per giocare con facilità e secondo le abitudini personali, ma chi lo vorrà potrà scegliere anche il nuovo Stadia Controller, che naturalmente avrà caratteristiche inedite.

Google Stadia Controller Announcement – GDC 2019

Il controller sarà dotato dei pulsanti tipici, e in più presenterà un pulsante cattura attraverso il quale sarà possibile condividere su Youtube in maniera istantanea ciò a cui si sta giocando. Un altro pulsante, poi, permetterà di attivare Google Assistant, così da ottenere un aiuto o altre indicazioni fornite dagli sviluppatori. Questo avverrà senza che sia necessario arrestare il gioco e senza dover ricorrere ad altri schermi; lo stesso tasto di attivazione di Google Assistant sarà utile per ricercare una soluzione agli ostacoli che non consentono di proseguire nel gioco in cui si è impegnati. 

Stadia metterà a disposizione audio surround e un 4K nativo in HDR a 60 fps, ma già in un prossimo futuro sarà consentito l’accesso a giochi in 8K e 120 fps per una risoluzione ancora maggiore. La qualità di gioco non viene alterata nemmeno se, nel corso del gioco, si decide di fare lo stream su Youtube in 4K e 60 fps. Il sistema che è stato messo a punto da Google si basa sullo sfruttamento di molteplici GPU; l’abilitazione del cross-play è un’altra delle peculiarità di maggior rilievo, insieme con la maggiore sicurezza garantita per il multiplayer. Non è tutto: la tecnologia di Google consentirà il ritorno dello split screen, che per ragioni tecniche era venuto meno nelle ultime generazioni.

Con

Style Transfer

si avrà la possibilità di realizzare i poligoni di un gioco per poi applicare, partendo da una immagine sola, un filtro grafico per rendere lo sviluppo più semplice, senza essere obbligati a lavorare su ciascun particolare, approfittando del machine learning.

In occasione della

Presentazione ufficiale

è stata proposta anche una demo che ha permesso di conoscere alcune delle caratteristiche di valore di Stadia. Per esempio, dopo aver premuto il tasto Gioca Ora si passa dalla visualizzazione su Youtube di una partita di Assassin’s Creed all’esperienza di gioco dello stesso titolo, senza che occorra effettuare alcun download. Le opportunità messe a disposizione sono davvero tante: a cominciare dalla progettazione di esperienze multiplayer contraddistinte da un livello più elevato di immersività e decisamente più partecipate.

L’

Intelligenza artificiale

ha un ruolo di primo piano, perché al motore grafico è stato applicato il machine learning, in virtù del quale i tempi di sviluppo sono ridotti in maniera significativa. In un futuro non troppo lontano, agli utenti sarà consentito addirittura di inserirsi all’interno delle partite degli altri giocatori, naturalmente con il loro permesso: gli streamer saranno liberi di decidere se consentire l’accesso altrui a una sessione creativa, in modo che chi sta guardando la partita di un altro giocatore su Youtube abbia la possibilità di entrare a farne parte. 

Insomma, alcune informazioni devono ancora essere specificate, ma per il resto è tutto chiaro: Stadia rivoluzionerà il modo di giocare ai videogame. A proposito dei costi, deve essere ancora fatta chiarezza: l’abbonamento è la soluzione più probabile, ma non è da escludere che venga offerta anche la possibilità di pagare a seconda del gioco. Il modello di business potrebbe indurre la concorrenza a lavorare sulla stessa offerta, ma va tenuto in considerazione il fatto che Google, nel momento in cui produce da solo i videogiochi, è editore e al tempo stesso distributore. Big G ha in mente di trattenere delle royalties? Solo il tempo lo dirà. 


Emanuele Tolomei

Imprenditore e consulente digitale. Appassionato di tecnologia fin da bambino, con tanta voglia di scrivere e mettersi a disposizione dei lettori Scrivimi a info@emanueletolomei.it